Conoscere le persone è saggezza,
ma conoscere se stessi è illuminazione.

Lao Tzu 


Dall’inizio della gestazione è facile comprendere come tutte le esperienze vissute fino al giorno odierno condizionano il nostro essere, ciò che sentiamo emotivamente, ciò che pensiamo ripetutamente, ciò che agiamo, per lo più inconsciamente, e anche i nostri sintomi fisici. Allo stesso tempo si può constatare una complessità di processi mentali preesistenti alla nascita che non possono essere giustificati con il solo processo di apprendimento e formazione individuale.

Le cellule genitrici contengono molto di più oltre i codici genetici, il loro ruolo bio-logico infatti è quello di portare avanti la specie, e devono quindi trasmettere tutti i dati che permettono di aumentare le chance di sopravvivenza della prole, questo processo di trasferimento dati viene chiamato in neurologia transfer-cognitivo o assimilazione genetica. L’esistenza di alcune conoscenze intrinseche che precedono l’apprendimento è stata ben osservata in diversi settori, per esempio il neonato sembra conoscere alcune leggi fisiche, come aspettarsi che un oggetto non si muova da solo se non messo in movimento e il sapere che un oggetto non può sparire, motivo per cui giochi come “bubusettete” provocano tanta ilarità fin dai primissimi mesi di vita.

Prendiamo in considerazione il caso dei Wallaby, piccoli marsupiali di un isola Australiana, che si trovano da diverse generazioni senza alcun predatore. Mostrando loro una sagoma impagliata di una volpe o di un gatto questi rimanevano immobilizzati, impauriti e allerta, cosa che non avveniva quando veniva mostrato loro un altro animale imbalsamato. La volpe e il gatto nello specifico avevano portato i canguri in uno stato di tensione anche se era la prima volta che li vedevano, e addirittura questi animali non erano mai stati visti neanche dai loro genitori ne tanto meno dai loro nonni, ma dai loro bisnonni sì. Nonostante non ci fosse stata un esperienza diretta e quindi un processo di apprendimento da ben tre generazioni, i piccoli marsupiali davanti a quelle sagome mostravano paura, ed era una reazione. Questo suggerisce che alcune risposte emotive e comportamentali viscerali di attacco/fuga fanno parte del patrimonio tramandato attraverso le generazioni, le quali possono essere riconfermate o aggiornate al tempo presente.

La mappa dei bisogni guarda le memorie genealogiche scritte nella data di nascita

Il percorso di formazione comprende due parti parallele:

-Conoscere i 22 arcani maggiori e le corrispondenti lettere dell’alfabeto ebraico, comprendere il “Viaggio del Matto”: l’ascolto dei bisogni nel piano biologico, l’acquisizione dei talenti nel piano cognitivo, la trasmutazione dei dolori nel piano emotivo fino alla realizzazione dell’essenza nel piano creativo.

-Imparare a decodificare e calcolare la Mappa dei Bisogni dove vi sono iscritte le memorie familiari e le soluzioni che portano all’evoluzione personale, familiare e sociale.

40 ore – Slide – Gruppo dedicato – Registrazioni

ONLINE E IN PRESENZA

I corsi iniziano a Febbraio e Settembre e hanno una durata di 5 mesi

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