Lao Tzu
NUMEROLOGIA GENEALOGICA
La comunicazione analogica, evocativa, permette di entrare nella profondità di se stessi, nei codici scritti nella carne che ci sono stati tramandati con la vita stessa. Sono diverse le tecniche che utilizzano – consciamente o no – la comunicazione dell’emisfero destro come il tarocco (e le costellazioni familiari), il quale parlando anch’esso nel linguaggio evocativo, visivo e simbolico è un valido strumento di indagine personale.
Queste carte illustrate, un tempo chiamate Trionfi, oggi spesso ridotte ad un uso divinatorio o di cartomanzia racchiudo in realtà molto di più nella loro integrità. Sono raffigurazioni di un percorso, quello del trionfo umano nella sua sequenza ordinata. I ventidue arcani maggiori attraverso i loro simboli ci parlano dell’incontro del massimo potenziale maschile e quello femminile, del dinamico e dell’accoglienza, attivo e recettivo, la generazione della donna e dell’uomo, del bisogno e del territorio. Passo dopo passo nella sequenza degli arcani maggiori il matto ristruttura poco a poco se stesso passando dal piano biologico/viscerale, al cognitivo/esperienziale all’emotivo/genealogico per poi arrivare al creativo/spirituale.
Le figure comunicano una psicologia umana, le sfide in cui l’io si imbatte per realizzarsi su tutti i piani. Descrivono conflitti interiori, schemi disfunzionali e allo stesso tempo anche il principio originale, puro, prima che questo sia stato trasmesso snaturato per via delle paure umane nate da esperienze dolorose. Così conoscendo, anzi sentendo, il principio nella sua purezza attraverso il linguaggio analogico codificato nelle forme e simboli delle figure, possiamo portarlo nel presente con ordine e coerenza, agendo concretamente. Leggi il testo completo.
La mappa dei bisogni:
Dall’inizio della gestazione è facile comprendere come tutte le esperienze vissute fino al giorno odierno condizionano il nostro essere, ciò che sentiamo emotivamente, ciò che pensiamo ripetutamente, ciò che agiamo, per lo più inconsciamente, e anche i nostri sintomi fisici. Allo stesso tempo si può constatare una complessità di processi mentali preesistenti alla nascita che non possono essere giustificati con il solo processo di apprendimento e formazione individuale.
Le cellule genitrici contengono molto di più oltre i codici genetici, il loro ruolo bio-logico infatti è quello di portare avanti la specie, e devono quindi trasmettere tutti i dati che permettono di aumentare le chance di sopravvivenza della prole, questo processo di trasferimento dati viene chiamato in neurologia transfer-cognitivo o assimilazione genetica. L’esistenza di alcune conoscenze intrinseche che precedono l’apprendimento è stata ben osservata in diversi settori, per esempio il neonato sembra conoscere alcune leggi fisiche, come aspettarsi che un oggetto non si muova da solo se non messo in movimento e il sapere che un oggetto non può sparire, motivo per cui giochi come “bubusettete” provocano tanta ilarità fin dai primissimi mesi di vita.Prendiamo in considerazione il caso dei Wallaby, piccoli marsupiali di un isola Australiana, che si trovano da diverse generazioni senza alcun predatore. Mostrando loro una sagoma impagliata di una volpe o di un gatto questi rimanevano immobilizzati, impauriti e allerta, cosa che non avveniva quando veniva mostrato loro un altro animale imbalsamato. La volpe e il gatto nello specifico avevano portato i canguri in uno stato di tensione anche se era la prima volta che li vedevano, e addirittura questi animali non erano mai stati visti neanche dai loro genitori ne tanto meno dai loro nonni, ma dai loro bisnonni sì. Nonostante non ci fosse stata un esperienza diretta e quindi un processo di apprendimento da ben tre generazioni, i piccoli marsupiali davanti a quelle sagome mostravano paura, ed era una reazione. Questo suggerisce che alcune risposte emotive e comportamentali viscerali di attacco/fuga fanno parte del patrimonio tramandato attraverso le generazioni, le quali possono essere riconfermate o aggiornate al tempo presente.
La mappa dei bisogni guarda le memorie genealogiche scritte nella data di nascita
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